Bolivia, Costa d’Avorio, Cuba…ormai “sono di famiglia”: le tre missioni diocesane, ormai, fanno parte della nostra Chiesa, rientrano nel nostro pensare, abitano i nostri affetti…
Quanti preti, quanti laici conosciamo che hanno vissuto o stanno condividendo la loro vita con queste chiese così lontane e così vicine!
Il tempo della Quaresima accorcia ulteriormente le distanze e ci fa sentire ancora più partecipi della vita di questi nostri fratelli.
La preghiera certamente è strumento privilegiato, l’ascolto dei racconti dei missionari è come un gioiello prezioso, ma anche il condividere qualcosa che ci appartiene, significa stringere sempre più legami di fraternità.
Lasciamo alla fantasia dei ragazzi, dei sacerdoti, delle famiglie, di decidere e scegliere le modalità più simpatiche per sostenere i tre progetti che, nel tempo della Quaresima, ci è chiesto di appoggiare.
Dico a te, alzati: serviamo la vita! diventa il titolo generale della proposta diocesana per la preghiera di Quaresima delle famiglie (riunite insieme, grandi e piccoli, genitori e figli), degli anziani e degli adulti, dei giovani e degli adolescenti delle nostre comunità cristiane. Un titolo che si fa invocazione e provocazione per ciascuno (“a te”), con la promessa di non essere mai soli nella missione che ci è affidata (“serviamo”).
Il Tempo di Quaresima dunque conserva un respiro di impegno nella preghiera, nel digiuno e nel sostegno alle missioni diocesane.
BOLIVIA: Nella missione di Melga per un nuovo inizio.
La storia della presenza missionaria bergamasca nel mondo si è sempre contraddistinta per un’intensa operosità e dedizione spese al servizio delle comunità affidate alla cura dei missionari. Un annuncio del Vangelo incarnato nella vita delle persone.
I missionari sanno che ad un certo punto arriva il momento di “lasciar andare” l’esperienza costruita e le persone incontrate per dedicarsi a nuove necessità in luoghi che richiedono cure pastorali.
In questa fase storica, alla Chiesa di Bergamo è stato chiesto di ripercorre i passi di don Berto Nicoli (originario di Vallalta), uno dei primi missionari che hanno dato vita alla missione diocesana in Bolivia negli anni ’60, e che si è dedicato con grande passione alle cure pastorali dei campesinos delle zone rurali.
Le strutture della missione necessitano di interventi di manutenzione per permettere di accogliere la comunità missionaria di sacerdoti e laici bergamaschi e poter rinnovare la cura pastorale dei villaggi che si trovano tra la città di Cochabamba e la foresta pre-amazzonica boliviana.
Una particolare attenzione verrà dedicata alla chiesa, dove don Berto è sepolto, per favorire la preghiera e le celebrazioni dedicate a Maria.
COSTA D’AVORIO: Sostegno alle terapie farmacologiche per bambini disabili.
La disabilità, in molti paesi dell’Africa, è ancora considerata una disgrazia e un motivo di abbandono per molti bambini
Le famiglie che non si adeguano alle credenze popolari vengono emarginate e i bambini esclusi dalla scuola.
Una disabilità in un contesto di povertà è ulteriormente faticosa; per questo motivo è necessario sostenere le famiglie nelle loro fragilità con spazi di accoglienza diurna e attività adeguate e un sostegno per le spese sanitarie, le visite e l’acquisto di farmaci salva vita.
La presenza dei missionari permette di conoscere le famiglie, ascoltare le loro storie e favorire l’inserimento dei bambini nelle attività e nella scuola della missione.
L’aiuto si traduce anche in un sostegno morale alla solitudine delle mamme che si trovano a crescere da sole i propri figli e una forma di educazione all’inclusione per gli abitanti dei villaggi.
L’impegno è costante nel cercare di non considerare la disabilità un motivo di esclusione ed emarginazione.
CUBA: Veriño, l’estate dei ragazzi a Cuba.
Con l’arrivo dell’estate a Cuba, anche per i ragazzi che vivono attorno alle missioni bergamasche arriva il tempo di organizzare le attività del CRE.
Pur non esistendo luoghi come gli oratori è possibile organizzare le attività negli spazi della parrocchia e all’aperto, nella foresta, lungo i fiumi o sulle spiagge.
La scarsità dei mezzi non limitala fantasia, la voglia di fare e il desiderio di divertirsi di animatori e ragazzi.
Con gli anni, grazie alla presenza dei sacerdoti, anche nelle missioni cubane è stato possibile organizzare in modo più strutturato le attività: scelta del tema, formazione agli animatori, allestimento deli spazi, suddivisione in squadre, organizzazione delle attività.
L’energia che si scatena nei giorni del Veriño coinvolge grandi e piccini diventando un’esperienza che unisce, educa e crea comunità sempre più unite e accoglienti.
Considerate le scarse possibilità economiche delle famiglie che vivono nei villaggi, i missionari si impegnano per garantire una partecipazione il più economica possibile per le famiglie.
Scopri il video con le testimonianze e il racconto dei 3 progetti
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il PDF con la storia delle missioni diocesane.